Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - 25.11.21
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - 25.11.21
Flash Mob "Su un filo rosso..."
I ragazzi della classe 3^A hanno aderito alla "Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne", realizzando elaborati plastici con cartoncino di colore rosso rappresentanti le calzature tipiche della Ciociaria.
Nella ricorrenza del 25 novembre, istituita nel 1993, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite invitava a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani. La sua più ampia esposizione mediatica la riscontriamo nell'installazione artistica di decine, se non centinaia, di scarpe rosse nelle piazze di sempre più innumerevoli città. Scarpe da ginnastica, ciabatte da infermiera, decolleté in pelle, infradito: ogni paio di scarpe parla di una donna. Noi della Scuola Sec. di I Grado di Fumone abbiamo voluto aderire alla ricorrenza realizzando elaborati artistici ritraenti la scarpa tipica del nostro territorio: "la ciocia". Ci siamo idealmente collegati alle piazze di tutto il mondo rappresentando questa tipica calzatura del nostro territorio (la Ciociaria, appunto) in colore rosso, a volere manifestare la nostra convintissima adesione a questa lotta che dovrebbe vedere tutti uniti per dire basta a ogni tipo di violenza, in generale, e alla violenza contro le donne, in particolare.
Queste innumerevoli installazioni artistiche che utilizzano le scarpe rosse traggono la loro origine nel 2009 quando l'architetto Elina Chauvet diede vita al progetto di arte pubblica «Zapatos rojos» (Scarpe rosse): trentatré paia di calzature femminili rosse raccolte da Elina con il passa parola. Qui, sul selciato di una piazza, le scarpe non danzano sfrenate come nelle favole: sono ferme, vuote; sono la memoria di un’assenza. L'assenza di quelle donne bambine scomparse in Messico nella più totale impunità: la drammatica situazione delle donne a Ciudad Juàrez (conosciuta come "la città che divora le sue figlie") viene così denunciata apertamente. In questa città nello stato del Chihuahua (Messico), a partire dal 1993, a centinaia (tra i quindici e i venticinque anni) vengono rapite, stuprate, assassinate e poi abbandonate nel deserto. Inizialmente si tratta di poche decine di ragazze che poi diventano centinaia e infine una cifra indefinita; dramma tenuto in scarsa considerazione dalle locali autorità che minimizzano gli avvenimenti. L'installazione artistica si diffonde in tutto il mondo: il numero delle scarpe rosse cresce a ogni nuova piazza; ogni volta se ne aggiungono di altre. "Zapatos Rojos" partendo dalla denuncia della drammatica situazione nella città di Juàrez è dunque, prima di tutto, ora diventata una esortazione rivolta alle cittadine e ai cittadini di tutto il mondo a manifestare la propria solidarietà verso le donne che, in ogni dove, hanno subito violenza, sono state uccise o rapite e di cui si sono perse le tracce.
Prof.ssa Leandra Greci
Nessun commento:
Posta un commento